Giovanna Spantigati

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Il male del secolo

I miei articoli

Ho conosciuto il dott. Salvatore Di Salvo due anni fa a Torino in occasione della realizzazione di una puntata all'interno di un programma televisivo di cui mi occupavo e che trattava le problematiche sociali. Il tema di quella puntata era: "Ansia, depressione ed attacchi di panico."

Salvatore Di Salvo, Presidente dell'Associazione per la Ricerca sulla Depressione e Responsabile del Centro Depressione Ansia e Attacchi di Panico di Torino, ha parlato in termini semplici ed esaustivi di ciò che viene da molti definito: il male del secolo.
Ritengo opportuno dedicare una serie di articoli a puntate (attingendo al materiale del Centro del dott. Di Salvo) per trattare questo delicato argomento perché purtroppo se da una parte viene sottovalutato, dall'altra troppe categorie di medici si arrogano il diritto di effettuare diagnosi e prescrivere psicofarmaci non avendone le competenze indispensabili. Innanzitutto è bene sottolineare che la sola terapia farmacologica non può risolvere il problema, e che questa va rigorosamente affiancata ad un corretto percorso terapeutico.


Per fare un esempio, il medico generico non può curare la depressione. Così come per il neurologo. Infatti la terapia neurologica non va confusa con quella psichiatrica, nè con quella psicoterapeutica. La neurologia si occupa del vasto campo delle malattie organiche del sistema nervoso e non delle conseguenze psicologiche delle malattie stesse, delle quali invece ci si occupa in primis psichiatricamente nei casi delle grandi malattie mentali e in primis psicoterapeuticamente nei casi delle medio-lievi.
Inoltre va segnalato anche un preoccupante aumento di casi di depressione, ansia ed attacchi di panico nei giovani. Il dott. Di

Salvo si occupa anche di dare corretta informazione ai giovani che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori nella provincia di Torino attraverso conferenze. Inoltre il rischio dell'abuso degli psicofarmaci da parte dei giovani è un pericolo da non sottovalutare e non solo per la dipendenza che crea, ma purtroppo per gli effetti collaterali che in un organismo giovane sono completamente diversi da quelli in organismi adulti o anziani. Fine prima parte.

Per info: www.depressione-ansia.it


Giovanna Spantigati

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