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Medicina e realtà

Guardare il telegiornale e non farsi coinvolgere…
A volte può essere veramente pericoloso ascoltare le notizie se non si ha un minimo di distacco. Falsi medici, non laureati, che sbagliano diagnosi… ecco che al telegiornale raccontano il caso di una ragazza che per anni era rimasta immobilizzata su una sedia a rotelle perché un medico aveva sbagliato la diagnosi sulla sua disabilità, ma lei, insospettita, ha chiesto un consulto ad un altro medico e ha scoperto che la diagnosi era sbagliata, guarisce e denuncia il fatto.

Mi giro, guardo mio figlio e d'istinto, per una frazione di secondo, penso a ciò che ho sempre cercato di evitare. "Se lo portassi da un altro medico, forse la situazione potrebbe cambiare… forse colui che l'ha visitato ed ha diagnosticato il suo tipo di disabilità sbagliava…" la frazione di secondo è passata, ed io mi metto nei panni di chi, invece, non riesce ad accettare la realtà e mi preoccupo per loro perchè questa notizia al telegiornale crea un precedente che può dare erroneamente l'illusione di poter trovare il miracolo, il medico, il terapeuta, lo stregone o chi per loro. Ma qual è la realtà? Cruda, dura, la realtà è che prima che mio figlio nascesse un medico mi ha sottoposta a dei trattamenti che non saprò mai se hanno causato il parto prematuro.

La realtà è che quando è nato è stato portato nel reparto di terapia intensiva solo il giorno dopo, perché pensavano che non sarebbe sopravvissuto. La realtà è che mentre lui era in ospedale si era diffuso un virus che potrebbe essere la causa della sua sordità.
Ma la realtà è anche che io sono rimasta incinta miracolosamente una seconda volta; che, non cercata, è nata una bambina che ha ridimensionato il mio dolore. La realtà è che non c'erano terapie, medici, interventi, carezze, contatti fisici che il bambino accettasse, e che quando la sorellina è cresciuta il bambino ha accettato solo il suo amore, solo il suo stimolo. Senza neanche conoscerla, senza sapere chi o cosa fosse. Ma, d'istinto, ha accettato l'amore più puro, quello che il cuore sente quando è un'anima bianca.

La realtà è che la vita ha un suo magico percorso e noi possiamo viverla e non subirla a patto che non cerchiamo di interferire, o di controllarla inutilmente… sentirci attori protagonisti, non spettatori della nostra vita. Non ho incolpato nessun dottore, denunciato nessun infermiere, anche se ricoverata in ospedale mi chiamavano non per nome ma "la minaccia d'aborto". Ho deciso di non arrabbiarmi sentendomi vittima ed impotente, ma di ammirare il miracolo che stava avvenendo sotto ai miei occhi.
E di incoraggiarlo, di togliere le corazze della paura, di imparare dal mistero della vita. E quando chiesi, poco tempo, fa a mio figlio: "Tu pensi al tuo futuro?" Lui, con la sua serenità mi rispose: "Il futuro ed il passato mi rattristano. Io penso al presente." Con il sorriso, con la meraviglia di chi guarda ad ogni giorno come se fosse sempre il primo.


Giovanna Spantigati

 
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