La musica delle piante - Giovanna Spantigati - Personal Web Site

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La musica delle piante

Gli indigeni che popolavano la terra vivevano della terra e con la terra.

Questa sacra unione permetteva loro di utilizzare altri sensi che noi purtroppo abbiamo perso quando abbiamo iniziato ad allontanare da noi la natura, alzando barriere di cemento ed infrastrutture mentali.

Nella teoria delle intelligenze multiple
di Howard Gardner si evince quanto sia cambiato il modo in cui utilizziamo il nostro cervello. Il genere umano, agli inizi, aveva un'intelligenza visiva-spaziale molto sviluppata, che era quella che permetteva all'uomo di mettersi in mare senza piantine e carte ma utilizzando la comprensione dello spazio, vale a dire osservando le stelle, per esempio. Era l'intelligenza utilizzata dai navigatori, dai contadini, da coloro che dovevano muoversi nella terra osservandola con attenzione. Con il passare del tempo l'intelligenza spaziale venne molto meno utilizzata, in quanto soppiantata dalla necessità di utilizzare l'intelligenza linguistica, tipica del periodo umanistico, che a sua volta è stata recentemente superata dall'intelligenza logica-matematica. L'avvento della tecnologia. Quindi la nostra evoluzione ha messo a riposo una parte del cervello per far spazio ad un'altra.

A questo punto permettete che mi sorga un dubbio sul significato che attribuiamo noi alla parola "evoluzione". Quello che gli studiosi riportano a noi, riguardo alle popolazioni antiche ed indigene, è la loro semplicità di intenti e le loro credenze religiose, animiste, in modo riduttivo. Ci hanno fuorviato facendoci credere che i primitivi (la parola "primitivo" viene infatti utilizzata in senso dispregiativo), non avendo il tipo di cultura che abbiamo noi, fossero ignoranti e deficitassero delle conoscenze. In realtà, io credo che sapessero tutto ciò che serviva  loro sapere e che le infrastrutture che abbiamo creato noi ci abbiano allontanato dalla purezza del nostro vivere. Ma la nostra evoluzione, insieme alla tecnologia - che noi consideriamo un'alta forma di sviluppo - e tutto ciò che ne consegue, compreso il potere sia politico che religioso, ci hanno illuso di detenere un potere sovrumano, il potere e la superiorità sugli esseri viventi; ci ha allontanato da noi stessi e da quel tutt'uno che eravamo prima. Questo ci ha portato al disagio sempre più mentale e fisico, all'insorgenza di malattie ed a non vivere in sintonia con noi stessi. Ma ci sono ancora, qua e là nel mondo, indigeni che, nel corso della loro personale evoluzione, non sono ancora stati intaccati dalla nostra civiltà. Sono pochi e destinati a soccombere.

In questo periodo nel mondo si sono verificati parallelamente due fatti singolari. 1) Ricerche scientifiche che hanno dimostrato quello che gli indigeni sapevano già: le piante sono esseri intelligenti, che comunicano tra di loro, con gli animali e con gli esseri umani. 2) Da più parti della terra, senza nemmeno avere conoscenze scientifiche appropriate, ma fidandosi del proprio intuito, tante persone hanno iniziato a riappropriarsi dei bisogni originari. La comunicazione via internet ha così permesso a tanti di condividere questa evoluzione e di allargare le coscienze.

Io qui porto la mia esperienza di letture, che unita alla sintonia che ho trovato nel mondo vegetale ed animale, mi hanno fatto sentire la necessità di dedicarmi all'organizzazione di eventi
divulgativi.

Nulla avviene mai per caso, e sebbene la storia ci racconti di persone come Giordano Bruno, come Einstein o come altri "illuminati", noi occidentali abbiamo avuto bisogno della dimostrazione scientifica per accettare ciò che da più parti ci veniva detto. La fisica quantistica è stata, a mio avviso,  il trait-d'union che è riuscito a collegare ed a conciliare due mondi diametralmente opposti.  Il Dalai Lama, grande studioso di tutte le scienze, decise anni fa di programmare degli incontri biennali con i più grandi esperti scientifici della terra. Si era reso conto, infatti, che, grazie alle nuove scoperte scientifiche sulla fisica quantistica, la spiritualità orientale, e la scienza occidentale potevano finalmente dimostrare insieme e senza ombra di dubbio l'esistenza di  Dio.  

Ma torniamo indietro a quasi 100 anni fa e vediamo cosa è successo -pensate un po'- quando è stata inventata la "macchina della verità".

 
 
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