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Dov'è finita la nostra coscienza?

Ennesimo genitore che uccide figlio disabile al pensiero "Che ne sarà di lui quando io non ci sarò più?" Reazione della gente: "Poveretto. Ma per quanto possa essere stato disperato non aveva il diritto. E' vero però che la società non aiuta più i deboli. Ma del resto ognuno ha la sua vita." In edicola vendono il braccialetto "bunga bunga". In Argentina hanno aperto un bordello che si chiama "Palacio Berlusconi". La televisione sponsorizzata dal potere politico riduce il nostro cervello ad un ammasso di poltiglia. 1984 di Orwell. Se la massa è stupida, piena di paure e senza riferimenti la stessa massa è debole. Accetta quello che le viene dato e dice pure grazie. Pensiamo di aver bisogno di essere protetti e che lo Stato ci tuteli. Già, già. Medicine per prevenire raffreddori, prodotti chimici che ammazzano il nostro corpo, ogm che sono dannosi per il nostro fisico.

Fra poco, sono disposta a scommettere, si inventeranno una medicina da prendere per combattere l'inquinamento. Che strano, un padre ha ucciso il figlio disabile ma in fondo era un debole. Significa che bisogna imparare ad accettare la realtà. Qual è la realtà? Ci vantiamo di essere uno Stato civile. Ma come i bambini muoiono di fame e di malattia nei paesi sottosviluppati mi spiegate dov'è la differenza qui da noi? I disabili vengono abbandonati, non ci sono più soldi per le terapie, per la scuola e per renderli autonomi.  Con la loro pensione possono morire di fame, abbandonati a se stessi, senza aiuto e senza rispetto. E infatti i genitori li ammazzano pur di risparmiare loro una sofferenza ancora più atroce.  Ma lasciamo perdere i disabili, anche perché chi non ha ricevuto il pacco regalo in casa non capirà mai. Allora parliamo delle discariche. Parliamo dell'immondizia, parliamo dell'aumento dei tumori in quelle zone. Casualità. Ma parliamo anche di noi. Troppo facile dare solo la colpa al capo reparto. Sempre pronti a fregare il prossimo con la scusante che tanto ci fregherebbe lui. Un esempio? Le assicurazioni. Mancanza di civiltà è poi anche solo semplicemente buttare sigarette per strada,  urlare a chi ci affianca in macchina,  non rispettare i diritti degli altri alla guida. Morti, troppi morti sulle strade per mancanza di senso civico e di responsabilità verso se stessi e gli altri. Abbiamo assimilato il sistema, l'abbiamo inglobato come una massa cancerogena e abbiamo seguito l'esempio adattandoci senza opporre resistenza. E adesso qualcuno si spaventa, si indigna e va a urlare nelle piazze cercando la rivoluzione. Questa, ahimè,  è la nostra evoluzione. Rabbiosa, inutile, dispersiva, disperata. La fattoria degli animali di Orwell. E mentre altre madri, soffocate dal dolore, continueranno ad uccidere se stesse,  e mentre noi penseremo: meglio a lei che a me, proviamo a capire se siamo riusciti ad uccidere la nostra coscienza. Se è così c'è molto da indignarsi. Ma con noi stessi.

Giovanna Spantigati

 
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